Nel luogo dove la strada, che da Magenta portava a Castano, s’incrociava con quella, che da Milano portava al Ticino, esisteva, agli inizi del Seicento, una chiesetta, dedicata alla Madonna Addolorata, che minacciava però rovina. I meseresi volevano costruirne una nuova. Chiesero perciò ai Certosini, proprietari dell’area, di poterne disporre di un appezzamento per realizzare questa impresa.
I monaci lo concessero di buon grado e nel 1612 il santuario era eretto. Sull’altare principale, in legno dorato, venne posta la nuova immagine affrescata della Vergine Addolorata, quella vecchia venne lasciata dietro l’altare. Nel 1667 la popolazione, grazie alla donazione di un’altra fascia di terreno da parte degli stessi Certosini, poté unire con un comodo viale il santuario al paese.
La facciata, in stile barocco, presenta quattro nicchie con alloggiate statue di santi. L’interno a una sola navata ha due cappelle laterali: quella a destra ospita un artistico crocifisso in legno, che risale alla fine del Seicento. Quella di sinistra è dedicata a San Bruno, la cui statua in legno è posta in una nicchia sopra l’altare.
Per la collocazione di tale simulacro del fondatore del loro ordine, i Certosini organizzarono il 17 ottobre 1718 una festa solennissima il cui ricordo ci è stato tramandato da un libretto scritto per l’occasione da uno scrittore milanese.
Molto belli sono anche i due affreschi che adornano le lesene che separano la navata dal presbiterio. Rappresentano San Bernardo e San Fermo.
Degne di essere menzionate sono anche le tele della Via Crucis, dipinte nel 1765 dalla pittrice milanese Maria Antonia Valli, nata Giussani.
Gli affreschi della volta sono opera giovanile del pittore trevigliese Carminati (1947-1948).
Un campanile in stile romanico sovrasta l’edificio sacro ed essendo visibile da lontano è divenuto un po’ il simbolo del paese.
Il santuario è sempre stato della comunità locale e non della parrocchia. L’amministrazione comunale ne è quindi l’attuale proprietaria,
Nel 1998 con un’iniziativa dell’ente pubblico si è restaurata la facciata e le parti esterne dell’immobile religioso. L’interno necessita di interventi urgenti per far tornare agli antichi splendori le insigni opere d’arte presenti.
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